finestre, giungeva un profumo delicato, molto penetrante, che
aggiungeva un altro fascino di poesia al delizioso quadretto e che
sembrava profumare primaverilmente il tenue lavoro intorno al quale
andavano e venivano, come chiare farfalle, le dita snelle ed agili
delle giovani merlettaie.
E tutte quelle mani, quelle piccole mani delicate, alcune delle quali
sembravano mani di principessa o di fata e non di umile operaia,
quelle mani, quasi rese fini e tenere dal loro squisito lavoro,
andavano e venivano, quasi impalpabili, tiravano gli aghi,
aggruppavano i fili, aprivano magiche corolle, sontuosi emblemi,
ricchi disegni, favolose figure, ornamenti di messale, tra le maglie del
merletto; si arrestavano, distendevano il merletto già fatto e i fili per
quello ancòra da fare, e agilmente, squisitamente, riprendevano la
loro corsa operosa, andavano, venivano, giravano, voltavano, si
riprendevano, si arrestavano indecise, si slanciavano di nuovo
all'opera, accompagnate dagli occhi attenti, rapidi, irrequieti, mentre
le labbra sorridevano poichè il cuore ed il pensiero erano forse
lontani, fuori, laggiù, in quell'onda di luce, in quello splendore di
sole, tra quelle rose, quel mare, quel cielo sereno, tutte quelle prime
meraviglie della nuova estate veneziana.... E il sole accende quelle
capigliature bionde, rosse, castane e brune di mille riflessi, di mille
lucentezze, di mille splendori. E i bei capelli d'oro che sembrano
usciti dal fastoso pennello di Paolo Veronese e i capelli fulvi,
evocazione suggestiva delle superbe figure tizianesche, scintillano e
riscintillano sotto quei raggi, quando le teste feminili s'agitano,
quando le operaie sollevano i loro pallidi visi per riposarsi dal lavoro
o per guardare un visitatore, per rispondere a una domanda o per
accompagnare il volo amoroso di un loro pensiero che va verso un
lontano.....
In una stanza più piccola erano sette od otto giovani operaie, intente
a lavori più fini, più difficili, più delicati ancòra. Il sole entrava
dall'alta porta vetrata che si apriva su un giardinetto pieno di rose ed
avvolgeva le fanciulle di una carezza bionda. Silenziosamente,
frettolosamente, il loro lavoro procedeva. Su la tavola era distesa la