Giovanni Giolitti - Presentazione Presentazione sintetica ma dettagliata
1. Introduzione Giovanni Giolitti (1842-1928) è considerato uno dei più importanti statisti italiani. Guidò il Paese per cinque mandati tra il 1892 e il 1921, promuovendo riforme sociali e una politica economica modernizzatrice. La sua epoca, detta 'età giolittiana', segnò la maturazione dello Stato liberale.
2. Contesto storico L’età giolittiana (1901-1914) fu un periodo di grandi trasformazioni: industrializzazione, crescita delle città, nascita dei sindacati e dei partiti di massa. L’Italia cercava di modernizzarsi e di colmare il divario economico con le potenze europee.
3. Biografia Nato a Mondovì nel 1842, Giolitti studiò diritto e intraprese la carriera amministrativa. Entrò in politica negli anni Settanta e divenne ministro e poi Presidente del Consiglio. Fu un politico pragmatico, favorevole al compromesso e alla mediazione.
4. Politica interna Giolitti cercò di integrare le masse popolari nel sistema liberale. Introdusse leggi sociali su lavoro femminile e minorile, promosse la scuola pubblica e ampliò il suffragio elettorale fino al suffragio universale maschile (1912).
5. Politica economica Favorì lo sviluppo dell’industria e delle infrastrutture, soprattutto nel Nord Italia. Promosse politiche protezionistiche e un ruolo attivo dello Stato nell’economia. L’agricoltura del Sud restò però in difficoltà, alimentando il divario Nord-Sud.
6. Rapporti con la Chiesa e i socialisti Giolitti cercò di pacificare i rapporti tra Stato e Chiesa, evitando scontri diretti. Tollerò i cattolici in politica e aprì un dialogo con i socialisti riformisti, cercando un equilibrio fra conservatori e progressisti.
7. Crisi e declino politico Lo scoppio della Prima guerra mondiale segnò la fine della sua influenza. Contrario all’intervento nel 1915, fu emarginato politicamente. Dopo la guerra tentò un ritorno, ma l’ascesa del fascismo rese impossibile il ritorno al liberalismo giolittiano.
8. Eredità storica Giolitti è ricordato come il simbolo del liberalismo italiano. La sua politica di equilibrio e mediazione contribuì alla modernizzazione dello Stato, ma non risolse i problemi sociali e territoriali che portarono alle crisi del Novecento.