Messina dove brugiò alcune navi, e approdato in Calabria,
saccheggiò S. Lucido, senza lasciarvi persona. Brugiò il Cetraro de'
Monaci Cassinensi, con sette Galee, che ivi si facevan fabbricare dal
Toledo: e passando a vista di Napoli, con più paura che danno della
Città, mise la sua gente in terra nell'isola di Procida, saccheggiando
quella Terra. Nè contento di questo, assaltò poi all'improvviso
Sperlonga, facendo quivi moltissimi schiavi, e mandò gente per
insino a Fondi per sorprender D. Giulia Gonzaga, e presentarla a
Solimano, la quale per la gran fama della sua bellezza sparsasi da
per tutto, era venuta anche in desiderio a quel gran Signore. Fondi
fu saccheggiata, e D. Giulia appena ebbe tempo di salvarsi quella
notte sopra un cavallo in camicia, come si trovava
[4]. Allora fu, che i
Napoletani per reprimere tant'orgoglio di Barbarossa, e liberar le
marine del Regno dall'invasione de' Turchi, ragunati in pubblico
Parlamento, a' 20 agosto, nel Monastero di Monte Oliveto, fecero un
altro donativo a Cesare di ducati centocinquantamila, pagandone i
Baroni cinquantamila e gli altri cento il Regno
[5].
La medesima disgrazia intervenne a Terracina, con tanto timor della
Corte di Roma e de' Romani, che si credette, che se fossero andati
innanzi, sarebbe stata abbandonata quella Città. Il Pontefice
Clemente, che trovavasi allora gravemente travagliato con dolori di
stomaco, non potendo più resistere all'infermità, finì i suoi giorni il
vigesimo quinto di settembre di quest'anno 1534.
Morto lui i Cardinali la notte medesima, che si serrarono nel
Conclave, elessero tutti concordi in Sommo Pontefice Alessandro
della Famiglia Farnese, di Nazione Romano, d'età di 67 anni, Cardinal
il più antico della Corte, ed uomo ornato di lettere, e d'apparenza di
costumi. Furono in Roma fatte gran feste, per la letizia immensa, che
n'ebbe il Popolo Romano, di vedere dopo 103 anni, e dopo tredici
Pontefici, sedere in quel trono un Pontefice del Sangue Romano. Fu
eletto li 13 d'ottobre, e coronato li 3 di novembre, e chiamossi Paolo
II.
Intanto Barbarossa, voltando le prore indietro navigò verso Tunisi,
ed avendo con inganno sorpresa quella Città, ne scacciò Muleasser, e