Il curricolo di scuola verticale

Laura55 2,486 views 52 slides Apr 18, 2013
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About This Presentation

La Dirigente scolastica Maria Caccagni ha tenuto un incontro con i docenti della scuola primaria e secondaria di primo grado per la formazione del personale.


Slide Content

IL CURRICOLO DI SCUOLA IL CURRICOLO DI SCUOLA
CONTINUO e VERTICALECONTINUO e VERTICALE
08.43.201308.43.2013
A cura di A cura di
Maria CaccagniMaria Caccagni

LA SFIDA DELL’ISTITUTO LA SFIDA DELL’ISTITUTO
COMPRENSIVOCOMPRENSIVO
L’ISTITUTO COMPRENSIVO NASCE NEL ’94
- art. 21 - legge n. 97/1994 sulla tutela delle zone di
montagna: atto da cui prende avvio la
"verticalizzazione" della scuola di base,
a prescindere da un esplicito disegno di carattere
pedagogico o curricolare.
L’istituto comprensivo non rappresenta ancora un
nuovo "grado" scolastico, ma più semplicemente una
forma integrata di gestione dei servizi scolastici in un
territorio caratterizzato dalla sua specificità (le zone
di montagna).

LA SFIDA DELL’ISTITUTO LA SFIDA DELL’ISTITUTO
COMPRENSIVOCOMPRENSIVO
DPR 233 del 18-6-1998
(Regolamento sul Dimensionamento degli
Istituti scolastici autonomi)
- Ampliamento dell’esperienza al di là dei contesti
originari (prima attraverso l’escamotage del profilo
"sperimentale" e poi con l’estensione operata dalle
leggi finanziarie) anche in zone di pianura o urbane.
modalità "ordinaria" di riorganizzazione del servizio

scolastico nel territorio

legge 111 del 15-7-2011 : “… per garantire un
processo di continuità didattica nell’ambito dello
stesso ciclo di istruzione…”
- generalizzazione obbligatoria degli istituti
comprensivi all’interno di un provvedimento
smaccatamente finanziario
- elevamento a “quota 1000” della soglia minima di
alunni affinché una scuola possa disporre di
autonomia funzionale e personalità giuridica
- mere ragioni contabili? -
LA SFIDA DELL’ISTITUTO LA SFIDA DELL’ISTITUTO
COMPRENSIVOCOMPRENSIVO

COSTRUIRE IL SENSO DELLA
“COMPRENSIVITA’
Tre assi attorno a cui si sono sviluppate
le “buone pratiche” degli istituti
comprensivi:
IL TERRITORIO:
IL CURRICOLO
L’ORGANIZZAZIONE
LA SFIDA DELL’ISTITUTO LA SFIDA DELL’ISTITUTO
COMPRENSIVOCOMPRENSIVO

IL TERRITORIO
fare un check-up delle relazioni tra scuola e società
locale, per uscire dalla occasionalità, consentire una
“rappresentazione” comune dei problemi, costruire
conoscenze sul sistema sociale ed ecnomico;
stringere alleanze (anche tramite tavoli, accordi e
patti formalizzati), rinnovare le strategie di
comunicazione e di intervento (un POF di territorio);
attivare relazioni personali con gli attori sociali,
proporre idee e progetti, recuperare e attirare risorse
LA SFIDA DELL’ISTITUTO LA SFIDA DELL’ISTITUTO
COMPRENSIVOCOMPRENSIVO

IL CURRICOLO
- regia di programmazione comune favorisce la
graduale organizzazione dei saperi,
- messa a punto di indicatori in progressione per una
valutazione formativa,
- continuità-discontinuità degli approcci metodologici
e degli ambienti didattici.
DIALOGO TRA GRADI SCOLASTICI PER LA
COSTRUZIONE DI UN PERCORSO FORMATIVO

COERENTE ED UNITARIO
LA SFIDA DELL’ISTITUTO LA SFIDA DELL’ISTITUTO
COMPRENSIVOCOMPRENSIVO

L’ORGANIZZAZIONE
-Organico funzionale di istituto – valorizzazione
delle diverse professionalità (prestiti
professionali, gestione laboratori, …)
-Coordinamento psicopedagogico e didattico
-Gestione organizzativa e funzionale unitaria –
figure sistema, staff, … -
-Ambiente professionale orientato alla ricerca e
alla formazione
LA SFIDA DELL’ISTITUTO LA SFIDA DELL’ISTITUTO
COMPRENSIVOCOMPRENSIVO

LA SFIDA DELL’ISTITUTO LA SFIDA DELL’ISTITUTO
COMPRENSIVOCOMPRENSIVO
ISTITUTI
COMPRENSIVI
RIFORMA DELLA SCUOLA
AUTONOMIA
RIORDINO CICLI
ricerca di una prospettiva
coerente ed unitaria del
percorso formativo degli allievi
CONTINUITA’ VERTICALE
in ordine ai curricoli
didattici
CONTINUITA’
ORIZZONTALE in relazione
ai rapporti con il territorio

LA SFIDA DELL’ISTITUTO LA SFIDA DELL’ISTITUTO
COMPRENSIVOCOMPRENSIVO
SCUOLA DELL’INFANZIA
I CICLO D’ ISTRUZIONE
frammentazione del
sistema
tre mondi professionali
tre culture

BAMBINI
FAMIGLIA
collaborazione
ricchi e significativiCONTESTI DI
APPRENDIMENTO
RESPONSABILITA’
COMUNI
SCUOLA
R
E
T
E
EVOLUZIONE
ARMONICA
POTENZIALITA’
STORIA
indagare la
realtà
ricerca di
senso
sono alla per
giungono con
una
hanno
richiedono
progetta
LA SCUOLA DELL’INFANZIALA SCUOLA DELL’INFANZIA

SCUOLA
ESPERIENZA

ESPLORAZIONE
RAPPORTI
elaborazione
FORME DI
CONOSCENZA
PIU’ ELABORATE
E CONSAPEVOLI
individuale
collettiva
SPAZIO ACCOGLIENTE
TEMPO DISTESO
DOCUMENTAZIONE
STILE EDUCATIVO
PARTECIPAZIONE
RELAZIONE
CURA
CONTESTO
è un di
di
in
APPRENDIMENTO

LA SCUOLA PRIMARIA
delineata dalla riforma del sistema di istruzione e formazione
– Legge 28 marzo 2003, n. 53 (ancora in vigore) -
per maturare
capacità di
è unSCUOLA
PRIMARIA
AUTONOMIA
AZIONE DIRETTA
RELAZIONI
PROGETTAZ/VERIFICA
ESPLORAZIONE
RIFLESS.LOGICO-CRITICA
STUDIO PERSONALE
AMBIENTE
EDUCATIVO DI
APPRENDIMENTO

SCUOLA
PRIMARIA
CULTURALI
dal SAPERE COMUNE
al SAPERE SCIENTIFICO
Acquisizione di:
linguaggi
conoscenze/abilità,
metodologie di indagine
per motivazioni
dai CAMPI DI ESPERIENZA
agli AMBITI-AREE
alle DISCIPLINECONOSCENZA
ESPERIENZA
SAPERE
FARE
AGIRE

SCUOLA
PRIMARIA
SOCIALI
PIENO SVILUPPO
PERSONA UMANA
per
motivazioni
ETICHE
ESERCIZIO DI VALORI:
RISPETTO
PARTECIPAZIONE
COLLABORAZIONE
IMPEGNO
COOPERAZIONE
SOLIDARIETA’
PSICOLOGICHE
INTEGRAZIONE
AFFETTIVA
DELLA PERSONALITA’
VALORIZZAZIONE
POTENZIALITA’

SCUOLA SECONDARIA DI I
GRADO
MODELLO
DELLA
REALTA’
mira alla
scoperta
del
+ astratto
- formale
USO DI
COSTRUTTI MENTALI
basati su
ANALOGIA
• MODELLO MATEMATICO
SCIENTIFICO
• MODELLI di natura
LINGUISTICO - LETTERARIA
ARTISTICO - ESTETICA
TECNOLOGICA
STORICO-SOCIALE
ETICA - RELIGIOSA
LA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO
delineata dalla riforma del sistema di istruzione e formazione
– Legge 28 marzo 2003, n. 53 – D.L. 17 ottobre 2005, n. 226 -

SCUOLA dell’INFANZIA
SCUOLA PRIMARIA
SCUOLA SEC. di I GRADO
3 scuole frammentate
UNICA
STRUTTURA
dinamica
unitaria
I CICLO DI ISTRUZIONE
COERENZA DEL
PERCORSO
FORMATIVO
DAI 3 AI 14 ANNI
da integrare in un’

INDICAZIONI NAZIONALI PER IL CURRICOLO
della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione - 4 sett. 2012
INDICE
CULTURA SCUOLA PERSONA
La scuola nel nuovo scenario
Centralità della persona
Per una nuova cittadinanza
Per un nuovo umanesimo
FINALITA’ GENERALI
Scuola, Costituzione, Europa
Profilo dello studente
L’ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLO
Dalle indicazioni al curricolo
Aree disciplinari e discipline
Continuità e unitarietà del curricolo
Traguardi per lo sviluppo delle competenze
Obiettivi di apprendimento
Valutazione
Certificazione delle competenze
Una scuola di tutti e di ciascuno
Comunità educativa, comunità professionale, cittadinanza

CULTURA
PERSONA
SOCIETA’
SCUOLA
valori
FAMIGLIA
identità
cittadinanza
Comunità educante
Passato/presente
memoria/progetto
Alleanza educativa
legalità

AUTONOMIAAUTONOMIA
SCUOLASCUOLA
P.O.F.P.O.F.PROGRAMMIPROGRAMMI
TERRITORIO TERRITORIO
FAMIGLIEFAMIGLIE
COMUNITA’ DI COMUNITA’ DI
PRATICHE PRATICHE
DIALOGO DIALOGO
tra diversità tra diversità
delle personedelle persone
LUOGO DI LUOGO DI
RICERCARICERCA

L’ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLOL’ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLO
DALLE INDICAZIONI AL CURRICOLODALLE INDICAZIONI AL CURRICOLO
• Ogni scuola predispone il curricolo, Ogni scuola predispone il curricolo,
all’interno del POF, con riferimento al all’interno del POF, con riferimento al
profilo dello studente al termine del primo profilo dello studente al termine del primo
ciclo di istruzione, ai traguardi per lo ciclo di istruzione, ai traguardi per lo
sviluppo delle competenze, agli obiettivi di sviluppo delle competenze, agli obiettivi di
apprendimento specifici per ogni disciplina.apprendimento specifici per ogni disciplina.
• La costruzione del curricolo è il processo La costruzione del curricolo è il processo
attraverso il quale si sviluppano e attraverso il quale si sviluppano e
organizzano la ricerca e l’innovazione organizzano la ricerca e l’innovazione
educativaeducativa

•Una organizzazione dei contenuti basati sulla struttura
disciplinare tradizionale e sulla ripartizione temporale
annuale è ancora utilizzabile?
• ATTENZIONE ALL’INTEGRAZIONE TRA DISCIPLINE
E ALLA LORO POSSIBILE AGGREGAZIONE IN AREE
• NO SEQUENZA LINEARE DI CONTENUTI
DISCIPLINARI
• EVITARE TRATTAZIONE DI ARGOMENTI DISTANTI
DALL’ESPERIENZA E FRAMMENTATI IN NOZIONI DA
MEMORIZZARE

CURRICOLOCURRICOLO
ISTANZA ISTANZA
locale locale
pragmatica pragmatica
flessibileflessibile
Strumento di Strumento di
progettazione didattica progettazione didattica
Descrizione del percorso Descrizione del percorso
formativoformativo
INDICAZIONI INDICAZIONI
NAZIONALINAZIONALI
asse culturale asse culturale
quadro di quadro di
riferimentoriferimento
ISTANZA ISTANZA
centrale centrale
normativa normativa
unitariaunitaria

INDICAZIONI INDICAZIONI
NAZIONALINAZIONALI
DISCIPLINEDISCIPLINE
TRAGUARDI PER TRAGUARDI PER
LO SVILUPPO DI LO SVILUPPO DI
COMPETENZECOMPETENZE
OBIETTIVI DI OBIETTIVI DI
APPRENDIMENTOAPPRENDIMENTO
CURRICOLOCURRICOLO
ARTICOLAZIONE ARTICOLAZIONE
ob. da raggiungere ob. da raggiungere
flessibilità oraria flessibilità oraria
modalità organizz.modalità organizz.
UNITARIETA’ UNITARIETA’
predisciplinare predisciplinare
ambiti - disciplineambiti - discipline

SÌ connessioni SÌ connessioni
NO frammentazioni NO frammentazioni
iperspecializzazioniiperspecializzazioni
AMBITI AMBITI
DISCIPLINARIDISCIPLINARI
QUADRI QUADRI
D’INSIEMED’INSIEME
tra itra iUNITA’ UNITA’
DIALOGODIALOGO
SAPERISAPERI
AREE AREE
DISCIPLINARIDISCIPLINARI

LA SFIDA:
Una scuola che intende educare
istruendo non può ridurre tutto
il percorso della conoscenza alla
semplice acquisizione di
competenze
DARE SENSO DARE SENSO
ALLA ALLA
FRAMMENTAZIONE DEL FRAMMENTAZIONE DEL
SAPERESAPERE

LE DISCIPLINE SCIENTIFICHE
SISTEMI
DI
SEGNI
SISTEMI
CONCETTUALI
LINGUAGGIO
SPECIFICO
OGGETTI
FORMALI
RIGOROSITA’
MONOSEMIA
TEORIE
DESCRIVERE
SPIEGARE
INTERPRETARE
RAPPRESENTAZIONI
REALTA’
OGGETTI
MATERIALI
METODO
DI INDAGINE
sono
servono
per
sono
della
indagati secondo un
proprio
rende che li
sono
usano
un
caratterizzat
o
da
formano
per i fenomeni
della

I rischi dell’anticipazione
delle discipline:
•Anticipazione del formalismo Anticipazione del formalismo
disciplinaredisciplinare
•Frammentazione delle disciplineFrammentazione delle discipline
•Non elaborazione delle molteplici Non elaborazione delle molteplici
connessioniconnessioni
•Trasmissione standardizzata e Trasmissione standardizzata e
normativa delle conoscenzenormativa delle conoscenze

PERCORSO
DI
APPRENDIMENTO
TIPO DI
RAPPRESENTAZIONE
LIVELLO DI
APPROFONDIMENTO
AMPIEZZA DELLA
INTERRELAZIONI
STATUTO
EPISTEMOLOGICO
DISCIPLINA
non cambia lo
cambiano
FASI PERCORSO
FORMATIVO
nelle
diverse
ETA’
CLASSI
nelle
diverse
cambia la
DIDATTICA
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

RAPPORTO
OGGETTO – AZIONE DI INS.TO
EPISTEMOLOGIA
DELLE
DISCIPLINE
 
DIDATTICA
teoria
della
conoscenz
a
teoria
insegnamento
apprendiment
o
struttura
dell’organizzazion
e
delle scienze
struttura
del curricolo
scolastico
strategie
operative per
la
costruzione
di
conoscenza
correlazione

PREDISCIPLINAREPREDISCIPLINARE
AREAAREA
DISCIPLINEDISCIPLINE
daldal
all’all’
allealle
Percorso seguito Percorso seguito
dall’insegnante in dall’insegnante in
sede di progettazionesede di progettazione
Percorso seguito dal Percorso seguito dal
soggetto in soggetto in
apprendimentoapprendimento

ASSE CULTURALE ? (Obbligo istruzione)
AREA ? (Indicazioni x curricolo)
AMBITO ? (Programmi ’85)
??

IL SOGGETTO IN APPRENDIMENTO
PROBLEMA EVOLUTIVO DEL BAMBINO
INTELLIGENZA
RAPPRESENTATIVA
INTELLIGENZA
PRATICA
AZIONE DIRETTA
IN PRESENZA DELLE COSE
ATTRIBUTI PERCETTIVI
COPIONI ESPERIENZIALI
MEMORIA EPISODICA
AZIONE MEDIANTE SEGNI E
SIGNIFICATI
IN ASSENZA DELLE COSE
ATTRIBUTI SIMBOLICI
CONCETTI
MEMORIA SEMANTICA
strategie
cognitive
diverse
REALTA’
PROGRESSIVO DISTANZIAMENTO
RAPPRESENTAZIONE

 
DIFFERENZIAZIONE
DEI LINGUAGGI
 
MATRICE DEI SAPERI
AMBIENTALI
RICERCA DEL SENSO
PUNTO DI SVILUPPO DELLE
DISCIPLINE MOTORIE
LOGICO MATEMATICHE -
TECNOLOGICHE
 
  
Sostituire oggetti della Sostituire oggetti della
realtà con segni che realtà con segni che
consentono scambi consentono scambi
simbolici in simbolici in
rappresentanza degli rappresentanza degli
oggetti assentioggetti assenti
  
Schemi e regole Schemi e regole
procedurali della procedurali della
conoscenza che non conoscenza che non
esistono in natura e esistono in natura e
consentono al consentono al soggettosoggetto di di
organizzare la organizzare la
rappresentazione del realerappresentazione del reale
  
Esplorare gli oggetti del Esplorare gli oggetti del
mondo materiale e mondo materiale e
l’esperienza sociale, l’esperienza sociale,
rendere conto delle loro rendere conto delle loro
caratteristiche, cercare caratteristiche, cercare
il senso, prendere il senso, prendere
posizioneposizione

  
RAPPRESENTARERAPPRESENTARE
CODIFICARECODIFICARE
REGOLE DELLA REGOLE DELLA
CODIFICAZIONECODIFICAZIONE
  
FAREFARE
PRESA DI COSCIENZAPRESA DI COSCIENZA
REGOLE DELL’AZIONEREGOLE DELL’AZIONE
  
OSSERVAREOSSERVARE
CONOSCERECONOSCERE
INTERVENIREINTERVENIRE
INTERPELLARSIINTERPELLARSI
 
 
 
 
 
 
GLI AMBITI DISCIPLINARI
dal punto di vista del SOGGETTO in APP.TO

GLI AMBITI DISCIPLINARI
dal punto di vista del SOGGETTO in
APP.TO

AMBITO DEL
SOGGETTO
“LINGUAGGI”
a partire
dall’analisi di

CONTESTI
COMUNICATIVI
discipline di
riferimento

LINGUA ITALIANA
LINGUA STRANIERA
ED. SUONO – MUSICA
ED. ALL’IMMAGINE
AMBITO DELL’
AZIONE
COSTRUTTIVA
“COGNITIVO”
a partire
dall’analisi di

PROBLEMI
discipline di
riferimento

MATEMATICA
EDUCAZ. MOTORIA
EDUCAZ. TECNICA

AMBITO DELL’
OGGETTO
“SENSO”

a partire
dall’analisi di
CASI
INCIDENTI CRITICI
EVENTI EPISODI
PERSONAGGI
PAESAGGI
discipline di
riferimento
STORIA
GEOGRAFIA
STUDI SOCIALI
SCIENZE
RELIGIONE

L’AREA
PREDISCIPLINARE PREDISCIPLINARE
esperienza - realtàesperienza - realtà
AREAAREA
MATEMATICO MATEMATICO
SCIENTIFICO SCIENTIFICO
TECNOLOGICATECNOLOGICA
AREAAREA
LINGUISTICO LINGUISTICO
ARTISTICA ARTISTICA
ESPRESSIVAESPRESSIVA
AREA STORICO AREA STORICO
GEOGRAFICAGEOGRAFICA
disciplinediscipline
disciplinediscipline
disciplindisciplin
ee

AMBITO
SOGGETTO IN
APPRENDIMENTO
OGGETTO
CULTURALE
INSEGNAMENTO
AMBITO DI
ESPERIENZA
specifica
differenzia
DECENTRAMENTO
COGNITIVO
SEZIONE
CURRICOLARE
UNITARIA
GENERATIVA DELLE
SINGOLE DISCIPLINE
contenuti
metodologia
interconnessioni
COMPETENZA
OPERATIVA
INSEGNANTE
per il
per l'
per l'
è un
è una
è una
che
progres-
sivamente
si
guada-
gnando
è
dell'
CHE COS’È L’AREA?
AREAAREA

alleall’
dal
RAPPORTO
OGGETTO – SOGGETTO IN APP.TO
PREDISCIPLINARE AMBITO DISCIPLINE
A - Percorso seguito dall’insegnante in
sede di progettazione
  B – Percorso seguito dall’alunno in situazione 
di apprendimento
 
DALLE INDICAZIONI NAZIONALI               DALLE INDICAZIONI NAZIONALI               
           AL CURRICOLO DI SCUOLA           AL CURRICOLO DI SCUOLA

IL CONCETTO DI CONCETTO
CONCETTO
SCALA
INCLUSIVO-GERARCHICA
BASIC
SUPER
ORDINATO
SOTTO
ORDINATO
ECONOMIA
COGNITIVA
RAPPRESENTAZIONE
MENTALE
CATEGORIA
INFORMAZIONE
MEMORIZZATA
NOME
DEDUZIONI
PREVISIONI
RIDUZIONE COMPLESSITA'
PROBLEM SOLVING
STIMOLI
INSEGNAMENTO/
APPRENDIMENTO
CONCEZIONE
DEL MONDO
MONDO ESTERNO
MEMORIZZAZIONE
ASTRAZIONE
ATTRIBUTI
COMUNI
IDEALTIPI
ESEMPI E NON
è una
di una
a partire da
  provenienti           dal
è
potenzialmente designabile con un
consente
di compiere cioè
operazioni che
hanno a che fare con l'
e con       la
si organizza in una
di      livello
proviene da
si costruisce attraverso
di
di
una
di
tra
gli

ESPERIENZA
CONOSCENZE
COMPETENZE
SAPERI
SELEZIONE
ESSENZIALIZZAZIONE
FINALITA’
FORMATIVE
DISCIPLINARI
TRASVERSALI
NUCLEI
FONDANTI
STATUTO
EPISTEMOLOGICO
CAMPI DI
ESPERIENZA
ARGOMENTI
CONTENUTI

STRUTTURE
MENTALI
OGGETTO
LINGUAGGIO
METODOLOGIA
DI RICERCA
CAMPI
DIVERSI
IMPARARE
AD
IMPARARE
METACOGNIZIONE
supporto
per
raggiungere
padroneggiament
o
e
utilizzazione delle
generano
nuove
trasferibili in
Maglie
concettuali
 
COMPETENZECOMPETENZE

““CONOSCENZE”: indicano il risultato dell’assimilazione di CONOSCENZE”: indicano il risultato dell’assimilazione di
informazioni atraverso l’apprendimento. Le conoscenze sono informazioni atraverso l’apprendimento. Le conoscenze sono
l’insieme di fatti, principi, teorie e pratiche, relative a un l’insieme di fatti, principi, teorie e pratiche, relative a un
settore di studio o di lavoro; le conoscenze sono descritte settore di studio o di lavoro; le conoscenze sono descritte
come teoriche e/o pratiche”come teoriche e/o pratiche”
“ABILITÀ”: indicano le capacità di applicare conoscenze e ABILITÀ”: indicano le capacità di applicare conoscenze e
di usare know-how per portare a termine compiti e risolvere di usare know-how per portare a termine compiti e risolvere
problemi; le abilità sono descritte come cognitive (uso del problemi; le abilità sono descritte come cognitive (uso del
pensiero logico, intuitivo e creativo) e pratiche (che pensiero logico, intuitivo e creativo) e pratiche (che
implicano l’abilità manuale e l’uso di metodi, materiali, implicano l’abilità manuale e l’uso di metodi, materiali,
strumenti)”strumenti)”
““COMPETENZE”: indicano la comprovata capacità di usare COMPETENZE”: indicano la comprovata capacità di usare
conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o
metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo
professionale e/o personale; le competenze sono descritte in professionale e/o personale; le competenze sono descritte in
termine di responsabilità e autonomia”termine di responsabilità e autonomia”

• IMPARARE AD IMPARAREIMPARARE AD IMPARARE
•PROGETTAREPROGETTARE
•COMUNICARECOMUNICARE
•COLLABORARE E PARTECIPARECOLLABORARE E PARTECIPARE
•AGIRE IN MODO AUTOOMO E RESPONSABILEAGIRE IN MODO AUTOOMO E RESPONSABILE
•RISOLVERE PROBLEMIRISOLVERE PROBLEMI
•INDIVIDUARE COLLEGAMENTI E RELAZIONIINDIVIDUARE COLLEGAMENTI E RELAZIONI
•ACQUISIRE ED INTERPRETARE L’INFORMAZIONEACQUISIRE ED INTERPRETARE L’INFORMAZIONE

““Tali traguardi, posti al termine dei più Tali traguardi, posti al termine dei più
significativi snodi del percorso significativi snodi del percorso
curricolare, dai tre ai quattordici anni, curricolare, dai tre ai quattordici anni,
rappresentano riferimenti per gli rappresentano riferimenti per gli
insegnanti, indicano piste culturali e insegnanti, indicano piste culturali e
didattiche da percorrere e aiutano a didattiche da percorrere e aiutano a
finalizzare l’azione educativa allo finalizzare l’azione educativa allo
sviluppo integrale del’alunno”sviluppo integrale del’alunno”
NO METE DA RAGGIUNGERE !NO METE DA RAGGIUNGERE !

““Individuano campi del sapere, Individuano campi del sapere,
conoscenze e abilità ritenuti conoscenze e abilità ritenuti
indispensabili al fine di raggiungere i indispensabili al fine di raggiungere i
traguardi per lo sviluppo delle traguardi per lo sviluppo delle
competenze.competenze.
SONO ORGANIZZATI IN NUCLEI SONO ORGANIZZATI IN NUCLEI
TEMATICI E DEFINITI IN RELAZIONE A TEMATICI E DEFINITI IN RELAZIONE A
PERIODI DIDATTICI LUNGHI…”PERIODI DIDATTICI LUNGHI…”

FRAMMENTARIETA’
per numero di disciplina
NECESSARIO
UN CURRICOLO DI SCUOLA
QUANTITA’
per eccesso di contenuti
PROBLEMI
ESSENZIALE
CONCETTIdal PREDISCIPLINARE
all’AREA
alle DISCIPLINE
dai CONCETTI
SPONTANEI
allo sviluppo in
CONCETTI
SISTEMATICI

MEDIA DELLA
TENDENZA
CENTRALE
esempi altamente
tipici o idealizzati
PROTOTIPO
CLASSICA ASTRAZIONE
sistema di attributi
definienti
esempi/ non
esempi memorizzati
NO ASTRAZIONE
ESEMPLARE

LA PROGETTAZIONE/VALUTAZIONE
DEL CURRICOLO
LA MATRICE CURRICOLARE
CONCETTI CHIAVE DELLE DISCIPLINE DELL’AREA
C
O
P
I
O
N
I
CONFINI
DELL’UNITA’
DIDATTICA
quanto in
estensione ?
quanto in
profondità?

MATRICE CURRICOLARE:
SCUOLA dell’INFANZIA

a.s 20..-.. - scuola …………-, classi ………– periodo: ……………………………….
ANALISI LINGUISTICA
TESTI
fruizione e
produzione
MORFOSINTASSI LINGUISTICA
del TESTO
SOCIOLINGUISTICA SEMANTICA
LESSICO








MATRICE CURRICOLARE: LINGUA
ITALIANA – LINGUA STRANIERA

MATRICE CURRICOLARE:
MATEMATICA
LOGICA GEOMETRIA ARITMETICA
RELAZIONI E
NESSI
OPERAZIONI E
PROPRIETÀ
LINGUAGGI SPAZIO TEMPO ENTI
GEOMETRICI
MISURE TRASFOR
MAZIONI
RELAZIONI NUMERI LOGICA DELLE
OPERAZIONI
OPERAZIONI

MATRICE CURRICOLARE:
AREA AMBIENTE

Il preside di un liceo americano sopravvissuto
alla Shoah scriveva ogni anno ai suoi
insegnanti:
“ “Caro professore, Caro professore,
sono un sopravvissuto di un campo di sono un sopravvissuto di un campo di
concentramento. I miei occhi hanno visto ciò che concentramento. I miei occhi hanno visto ciò che
nessun essere umano dovrebbe mai vedere: camere a nessun essere umano dovrebbe mai vedere: camere a
gas costruite da ingegneri istruiti; bambini uccisi con gas costruite da ingegneri istruiti; bambini uccisi con
veleni da medici ben formati; lattanti uccisi da veleni da medici ben formati; lattanti uccisi da
infermiere provette; donne e bambini uccisi e bruciati da infermiere provette; donne e bambini uccisi e bruciati da
diplomati di scuole superiori e università. diplomati di scuole superiori e università.
Diffido – quindi – Diffido – quindi –
dell’educazione. dell’educazione.
La mia richiesta è: aiutate i vostri allievi a La mia richiesta è: aiutate i vostri allievi a
diventare esseri umani. I vostri sforzi non devono diventare esseri umani. I vostri sforzi non devono
produrre dei mostri educati, degli psicopatici qualificati, produrre dei mostri educati, degli psicopatici qualificati,
degli Eichmann istruiti. degli Eichmann istruiti.
La lettura, la scrittura, La lettura, la scrittura,
l’aritmetica non sono importanti se non servono a l’aritmetica non sono importanti se non servono a
rendere i nostri figli più umani”.rendere i nostri figli più umani”.