presso i Romani, quanto che la spagnuola. Essi diedero a noi leggi
savie e prudenti, nelle quali non vi è da desiderar altro, che
l'osservanza e l'esecuzione. Ma siccome niuno può contrastar loro
questi pregi, nulladimanco in questo s'allontanarono da' Romani, che
i Romani debellando le straniere Nazioni, le trattarono con tanta
clemenza e giustizia, che i vinti stessi si recavano a lor sommo onore
d'essere aggiunti al loro Imperio, e le loro leggi erano ricevute con
tanto desiderio, che non come leggi del vincitore, ma come proprie
le riputarono. Non così fecero gli Spagnuoli, da' quali, fuori di
Spagna, i Regni e le province, che s'aggiunsero alla loro Monarchia,
erano trattate con troppo alterezza e boria. Dalle memorie che ci
lasciò il Vescovo di Chiapa, si sa ciò che fecero nel Nuovo Mondo;
quel che fecero in Fiandra; e si saprà quel che praticarono presso di
noi. Ma ciò che più gli allontanò da' Romani, fu, perchè loro mancò
quella virtù, senza la quale ogni Stato va in rovina, cioè l'economica:
quanto erano profusi, altrettanto per nudrir questo vizio, bisognava
che ricorressero all'altro della rapacità, gravando i Popoli con taglie e
donativi, e con tuttociò profondendo senza tener modo, nè misura,
non per questo gli eserciti non si vedevano spesso ammutinati per
mancanza di paghe e gli Ufficiali mal soddisfatti. Non bastò l'oro del
nuovo Mondo, nè le tante tirannidi e le crudeltà usate a que' Popoli
per loro rapirlo
[254]. L'altro difetto fu di non aver proccurato ne' loro
Regni d'ampliare il commercio, e favorir la negoziazione, avendo
tanti famosi porti, non rendergli frequenti di navi, di fiere e di scale
franche come l'altre Nazioni, che hanno gli Stati in mare fanno;
siccome, infra gli altri, a' dì nostri si sono distinti gl'Inglesi, gli
Olandesi ed i Portoghesi.
La perpetua adunque e continua residenza de' nostri Re in Ispagna
seco portava, che fossero creati i Vicerè che reggessero questo
Reame. Prima i suoi Re, ancorchè per alcune occorrenze fossero stati
costretti esserne lontani, lasciavano per governarlo i loro Vicarj che
solevano per lo più essere del loro sangue, e quelli, che doveano
dopo la lor morte essere loro successori; ma la lontananza era breve,
e tosto venivano essi a ripigliarne il governo. Vi furono alcune volte,
ma assai di rado, occasioni, che per l'assenza de' Re, vi lasciavano