Rividi e risentii, in un attimo, la tregenda di luci e di rumori che
m'aveano investito nella mia prima passeggiata per la nuova città;
mentre il personaggio continuava:
— Il signor A. viene alla B. A. I. A., ed espone il suo caso. La B. A. I.
A. gli dà il titolo, il motto, il marchio, le idee dei cartelloni, gli spunti
per le poesie, tutte le più minute indicazioni per il lancio più efficace.
Idee. Badi: qui non si disegna, qui non si scrive: idee: pure idee, per
tutti. E ne vengono, sa? Ho citato i signori A., B., C., ma arrivi pure
fino alla Zeta, e poi ricominci. E i signori A., B., C., A¹, B¹ C¹,
eccetera, pagano pagano pagano le idee, e se ne vanno. B. A. I. A. è
la grande officina, negozio, emporio, bazar, caravanserraglio delle
idee per tutto l'alfabeto degli uomini che inventano producono
vendono, o credono di inventare produrre vendere: di tutti gli uomini
che hanno capito la vita nuova, di tutti gli uomini che stanno
creando il nostro grande domani, gli uomini, signore, della Italia di
Vittorio Veneto.
M'avvidi che, così favellando, ei s'era ritto in piedi e teneva la destra
poderosamente infilata nell'apertura del panciotto. Così stette un
istante, fissandomi immobile come la statua di Bartolo che gli faceva
da sfondo.
5.
Lina e il "Lotòs".
Nella minuscola stanzina che mi fu assegnata, ricevetti la visita di
una vecchia e di una giovine.
Sedettero. La giovine sorrise: anzi, schiuse la bocca a un sorriso e
poi si tenne quel sorriso fisso lì e immoto, durante tutto il tempo che
la vecchia parlò. E le prime parole della vecchia furono le seguenti:
— Questa è mia figlia, e io sono sua madre. Suo padre, mio marito,
non è più.
— Benissimo.