Bernardo. Ma la Regina avendo sedato il tumulto, fugò il Bozzuto,
fece abbattere le sue case, ruinare le possessioni
[307], e richiamò
Bernardo, il quale resse questa Chiesa insino che Napoli non fu
occupata da Carlo III di Durazzo. Questi invitato da Urbano, il quale
avea scomunicata la Regina, e data a lui l'investitura del Regno, fece
strozzare la Regina, s'impossessò del Reame, ed afflisse
inumanamente tutti i suoi partigiani, spogliandogli de' loro Feudi,
delle dignità e di tutti i loro beni. Dall'altra parte Urbano, per
vendicarsi di coloro, che aveano aderito a Clemente, mandò tosto
per Legato nel Regno il Cardinal Gentile di Sangro, il quale
superando di gran lunga le crudeltà di Carlo, perseguitò
barbaramente tutti gli Arcivescovi, Vescovi, Abati, Preti, in fine tutti i
Cherici del Regno partigiani di Clemente, imprigionandogli,
tormentandogli e spogliandogli di tutte le dignità, beneficj e beni,
non perdonando nè ad età, nè ad onore, nè allo stato di qualunque
persona; ed Urbano lodando il rigore del suo Legato, per accrescere
maggior miseria agli spogliati, e tor loro ogni speranza, diede ad essi
tosto i successori e per cosa assai portentosa si narra, che in un sol
giorno creasse trentadue tra Vescovi ed Arcivescovi per lo più
Napoletani, e singolarmente favorisse coloro, i quali aveano dato
ajuto a Carlo per l'acquisto del Regno, non richiedendo altro merito
che questo
[308]. Nè di ciò soddisfatto il Legato, fece un dì nella
chiesa di S. Chiara al cospetto del Re Carlo, de' suoi principali Signori
e di tutto il Popolo napoletano, ignominiosamente condurre Lionardo
di Gifoni Generale dell'Ordine de' Minori di S. Francesco, già stato
eletto Cardinale da Papa Clemente: Giacomo de Viss franzese,
Arcivescovo di Otranto e Patriarca di Costantinopoli Cardinale eletto
da Clemente, e mandato nel Regno per suo Legato: Casello Vescovo
di Chieti, ed un certo Abate nominato Massello, ch'erano stati
affezionati alla Regina, e gli costrinse ad abjurare Clemente, e
professare Urbano: da poi gli fece spogliare degli abiti e del Cappello
Cardinalizio, del manto e della cocolla episcopale, ed accesa una
pira, fece quelle spoglie tutte ardere al cospetto del popolo: dopo
questo gli fece di nuovo condurre in oscuro carcere, dove per lungo
tempo dimorarono
[309]. E narra Teodorico di Niem
[310], che le