intristì nella setta; pure ne' suoi primordi, o in relazione almeno al
momento storico, di cui ci stiamo occupando, quand'essa cioè
incarnava ancora, al pari del Lojola, lo spirito cavalleresco e il
misticismo Spagnuolo, l'uno e l'altro fecondati da un ardente
ambizione, quando colla più strana mescolanza di pietà,
d'abnegazione, di fanatismo, d'astuzia, d'energia selvaggia, senza
scrupoli sulla scelta dei mezzi, come senza esitanza, si gettava a
corpo perduto nella lotta, quando alla fine del secolo XVI si vedeva
già sparsa nelle quattro parti del mondo, dominare in Italia, in
Spagna, in Portogallo, guadagnare in Francia un terreno
contrastatole palmo a palmo, e serrare da presso in Germania il
focolare del Protestantismo da Vienna, da Praga, da Ingolstadt e da
Monaco, non possiamo, comunque si pensi, difenderci da un
sentimento d'ammirazione per questo audace manipolo d'uomini,
che giustamente furono chiamati i Giannizzeri del Papato e della
Reazione Cattolica. Esagera bensì il Macaulay attribuendo loro ogni
merito d'avere salvato il Cattolicismo, fermati i progressi della
Riforma e respintala dai piedi dell'Alpi alle coste del Baltico, perchè si
dimenticano così Filippo II, l'Inquisizione, il Concilio di Trento, la
Casa d'Austria e quella dei Wasa di Polonia, le grandi forze insomma,
senza le quali poco o nulla avrebbero potuto Ignazio di Lojola e la
sua milizia.
Non è men vero ad ogni modo che in quel momento, in cui la Chiesa
Cattolica si trasforma tutta in una grande missione, i Gesuiti, tipo
vero di quella nuova specie di frati, non più puramente ascetici e
contemplativi, ma in continuo contatto con la vita, i Gesuiti, operosi,
instancabili, sono all'avanguardia della parte più militante, e nel
tempo stesso che disfanno il passato, preparano l'avvenire,
sottentrando colla loro azione, che sa trasformarsi in mille guise alla
libera azione individuale, non per sopprimerla, ma per dominarla e
avviarla ai fini soltanto che si propone la Chiesa.
Or eccovi, signore, il grande edificio della Reazione Cattolica
compiuto in tutte le sue parti. L'assolutismo Spagnuolo dal 1559 al
1700, dal trattato di Castel Cambrese alla prima guerra di
successione, domina quasi tutta l'Italia. L'assolutismo papale,