ribelle ai tentativi di addomesticarla non è qui più bellicoso di un
bue. Gli sciacalli, che riempiono queste valli e queste foreste, non
fanno altro che urlare come dei dannati e si tengon paghi di venirvi a
rubare il burro fresco ed il latte fin nella vostra tenda, se l'avete. Il
cavallo, che noi conosciamo così fiero ed indocile, non manifesta qui
nè ribellione, nè collera, nè ostinazione. Anzi le fiere stesse
sembrano partecipi di questa bonarietà universale. Le montagne
sono abitate da pantere e da leopardi, ma non v'ha esempio che
queste belve abbiano attaccato pacifici viaggiatori, nemmeno se
andavano a caccia. Anche il cinghiale non fa la guerra che ai giardini
ed alle risaie. Tutto ciò dipende, almeno per alcuni animali,
dall'atteggiamento usato a loro riguardo. Un Turco, od anche un
Arabo, non maltratterà mai un suo cavallo neppure per correggerlo.
Gli parlerà, cercherà di ricondurlo sulla retta via, ma non riescendo si
rassegnerà: «Allah Kerim!» Mi rammento d'aver molto scandalizzato
la mia scorta mussulmana un giorno in cui, dopo che il mio bel
cavallo aveva voluto adagiarsi in un fiume durante il guado, mi
permisi, appena uscita dal mio bagno inatteso, di infliggergli un
salutare castigo. «Oh, non colpitelo!» mi si gridava da ogni parte.
«Che peccato! È così buono e così bello!» Tutti gli si accostavano per
lusingarlo ed accarezzarlo facendogli dimenticare la mia ruvidezza.
Lo stesso accade cogli animali destinati a lavorare la terra. I bufali
non lavorano che finchè lo vogliono e nel modo che preferiscono. Il
pastore non guida mai il suo gregge, ma lo segue e, occorrendo, lo
protegge; così le sue bestie gli vogliono un gran bene. Ci pare strano
udire tutta questa gente discorrere cogli animali e ciascuno nella
propria lingua, cioè indirizzandosi ad ogni specie di animali con un
certo numero di parole, prive di un senso preciso per gli uomini, ma
che le bestie capiscono benissimo. Vi è una parola ed una cadenza
speciale che avverte le capre dell'avvicinarsi del lupo ed il medesimo
monito è dato al cane con altre parole ed altri suoni. «Voltate a
sinistra, voltate a destra, fermatevi, andate avanti»; tutto ciò si dice
in modo diverso ad un montone o ad un cavallo, a un mulo o ad un
bufalo. E sempre bene! Ognuno sa ciò che questo voglia dire. Tali
diversi linguaggi non possono avere suoni molto delicati nelle
sfumature; occorre procedere a grandi linee, o per meglio dire a