macchinazione da parte del Governo per estinguere anche la più
lontana velleità di un rivolgimento. D'altronde, giustamente o
ingiustamente, i processi vennero a costituire il Campanella in una
posizione giuridica tale, da non avere innanzi a sè che una di queste
due vie: o sobbarcarsi all'ultimo supplizio, sia montando rassegnato,
come Maurizio de Rinaldis, sulla scala della forca, sia montando
alteramente, come allora appunto faceva in Roma Giordano Bruno,
sul rogo dell'inquisizione; ovvero adoperare tutti gli accorgimenti, i
cavilli, le finzioni ad ogni costo, che poteva suggerirgli il suo ingegno
versatile e sottilissimo. Egli prescelse quest'ultima via, e disse,
disdisse, accusò, scusò, non potè resistere, fece la sua confessione
ne' tormenti; di poi, propriamente nella faccenda dell'eresia, si
mostrò pazzo, ed appunto per questa pazzia, alla quale non si prestò
credito, ebbe quel tormento crudelissimo da lui medesimo narrato
non senza qualche garbuglio, lasciando per lo meno nel buio perchè
e da chi l'avesse avuto; in tal guisa egli giunse a sottrarsi alla morte
dal lato dell'eresia e a pigliar tempo dal lato della congiura, tanto da
essere poi lasciato in una prigionia indefinita, onde il fatto della sua
pazzia ci è apparso importante al punto, da doverlo notare fin sul
titolo di questo libro. Nessuno potrebbe legittimamente fargli un
rimprovero di avere prescelta la seconda via anzichè la prima, e si
vedrà che egli aveva una ragione riposta, un po' più alta di quella
della propria conservazione, per non comportarsi altrimenti: ma è
chiaro che egli più di tutti dovè contribuire ad addensare le nebbie
intorno alle cose sue, non solo quando si trovò sotto l'enorme
pressione de' testimoni e de' Giudici, ma egualmente durante e dopo
la lunga e terribile prigionia; è chiaro che egli dovè con le notizie
date ne' suoi scritti svariatissimi sconvolgere in tutti i sensi i fatti
processuali, fino a rimanerne i suoi più cari amici crudelmente
bistrattati, le sue convinzioni intime ostentatamente rigettate e con
ogni probabilità dissimulate per tutto il rimanente della sua vita.
Adunque non è possibile sentenziare in fretta e in furia sopra
quistioni di loro natura intralciate, e divenute studiatamente sempre
più intralciate: bisogna procedere oltremodo riguardosi e cauti,
attingere a tutti i fonti, investigare, vagliare, confrontare, e questo,