E ciò non ostante si vedeva questa natura così distinta, questa
creatura così bella, questa essenza così fina, piegare insensibilmente
verso la vita materiale, come i vecchi piegano generalmente verso
l'imbecillità fisica e morale. Athos, nelle sue ore d'ozio, e queste
erano frequenti, spegneva affatto tutta la sua parte luminosa, e
spariva come in una profonda notte la parte brillante. Allora svaniva
il semideo e restava appena un uomo, colla testa bassa, l'occhio
truce, la parola pesante e penosa; Athos guardava per lunghe ore
sia la bottiglia, sia il bicchiere, sia Grimaud, che abituato ad
obbedirlo a segni, leggeva nello sguardo senza forza del suo padrone
fino il più piccolo desiderio, che tosto soddisfaceva. Se la riunione dei
quattro amici aveva luogo in uno di questi momenti, una parola,
cavata con uno sforzo violento, era tutto il contigente che Athos
pagava al dialogo della conversazione: in una voce Athos da se solo
poteva come quattro, e ciò senza che li producesse altra alterazione,
che un aggrottamento di ciglia più rimarcato, ed una tristezza più
profonda.
D'Artagnan, di cui conosciamo lo spirito investigatore e
penetrante, non aveva, qualunque si fosse l'interesse a soddisfare la
sua curiosità su questo argomento, non aveva ancora potuto
assegnare alcuna causa di questo marasmo, nè notarne le
ricorrenze. Athos non ricercava mai lettere. Athos non faceva mai
cosa alcuna che non fosse nota ai suoi tre amici; non si poteva dire
che fosse il vino che gli procurava questa tristezza, perchè, al
contrario, egli beveva soltanto per abbattere questa tristezza,
quantunque questo rimedio, come abbiamo detto, non faceva che
aumentarla. Non si poteva attribuire al giuoco questo eccesso
d'umor nero, che al contrario di Porthos, che accompagnava ogni
cambiamento di fortuna, o coi canti o colle imprecazioni, Athos
rimaneva impassibile tanto quando vinceva, che come quando
perdeva. Fu veduto una volta nel circolo dei moschettieri vincere una
sera tremila doppie, quindi riperderle, e dietro esse perdere quanto
aveva, perfino il suo cavallo e la sua bandoliera ricamata in oro dei
giorni di parata, per riguadagnare tutto al più dugento luigi, senza
che il suo sopracciglio nero si fosse alzato o abbassato di una mezza
linea, senza che le sue mani avessero perduta la loro bianchezza