personaggi più eminenti di qua e di là dalle Alpi. Certo, non tutto
quello che a noi han rivelato gli archivi egli seppe; ma chi sa quanto
da relazioni scritte o da informazioni orali egli apprese, che a noi non
è dato sapere, e che forse non sapremo più mai! E del resto, anche
noi quante cose non sappiamo degli avvenimenti compiutisi sotto gli
occhi nostri, che i nostri nipoti non sapranno, o impareranno monche
e travisate?
[110] Pel Goethe, rimando al Saggio dello Zìmbini , L’Egmont del
Goethe e il Conte di Carmagnola del Manzoni, negli Studi di
letterature straniere, Firenze, Le Monnier, 1893. Per lo
Shakespeare, mi si consenta ricordare i miei Saggi: Ammiratori e
imitatori dello Shakespeare prima del Manzoni (nella «Nuova
Antologia» del 16 novembre 1892). L’Arminio del Pindemonte e la
poesia bardita (ibidem, 16 aprile 1892). La prima tragedia del
Manzoni (nell’«Annuario della R. Accademia Scientifico-Letteraria,
Milano, 1894-95).
[111] Il pio Silvio, in una lettera del 1833 al conte Pietro di
Santa Rosa (Curiosità e ricerche di storia subalpina, v. I, pag.
384-86), parlando di Dio, uscì in questa espressione veramente
singolare: «è vario perchè è infinito, e perchè sa (come quel
Shakespeare de’ Shakespeare ch’egli è) adoperare da maestro la
varietà per produrre una sapiente unità». Cfr. Beääçêini,
Spigolature Pellichiane, p. 45.
[112] Nell’articolo sulla Maria Stuarda. Vedi Prose di Silvio
Pellico, Firenze, Le Monnier, 1856, pag. 404-05.
[113] Mélanges de littérature ecc., pag. 250.
[114] Cfr. la lettera del Foscolo al conte Verri, del 21 maggio
1814 (Prose; Firenze, Le Monnier, 1850, pag. 81), e la Lettera
Apologetica (ibid., pag. 502).—In una lettera del Mustoxidi al
Fauriel, da Milano, 20 dicembre 1811 (in De Gìbeênatië, Il Manzoni
e il Fauriel, p. 82), dove si tocca anche di Alessandro, è detto:
«Foscolo ne ha dato una tragedia intitolata l’Aiace, ma portò seco,
per dirla con Sofocle, la sventura coll’Ai Ai del suo nome; il
pubblico non ha trovato una sola parte degna di lode, e mi pare
che il pubblico non si è ingannato».
[115] Degno di nota è tuttavia che in un alessandrino di questa
tragedia, recitata la prima volta, sul Teatro della Nazione a Parigi,
il 4 novembre 1789, già rugge la Marsigliese: quel Chant de