E, a dire il vero, il conte Buol facendo questa esplicita dichiarazione a
lord Malmesbury, non aveva bisogno di spendere troppo tesoro di
eloquenza, perchè — come dicemmo — in quei diplomatici inglesi
era l'intima persuasione che il congresso non fosse che un
espediente per meglio preparare la guerra. Fermi in tal
convincimento, non pare che quei gravi personaggi inglesi si
volessero prestare troppo al giuoco; e non pare nemmeno che lord
Derby, lord Malmesbury, lord Cowley, il Principe Consorte, la Regina
Vittoria nutrissero per l'Italia un così grande affetto da fare per essa
sacrificio di interessi. Ma non è men vero che due secoli di civili e
libere istituzioni non erano stati indarno. A questo ben si apponeva il
Cavour nel suo discorso alla Camera subalpina, in cui vellicava
l'orgoglio di lord Derby. Lo stato dei tre governi d'Italia, Austria, Papa
e Borbone, era realmente anormale per una coscienza inglese, anche
sotto la veste del diplomatico. Ma l'Austria, ma il Borbone, ma il Papa
si trovavano al punto da non poter concedere alcun lenimento al
greve giogo o riforme di carattere liberale. Queste potenze appaiono,
se il paragone mi è acconsentito, come colui che ha paura di
allontanare il coperchio da una pentola: sente che essa brontola
alquanto, ribolle, e fa forza: non ne teme lo scoppio, no; ma teme
che levando la mano, ne sprizzi un getto increscioso e scottante. Il
Papa, che ne fu scottato, è quegli che più si ostina. Riforme? un
governo laico? Ma non si capisce che ciò toglierebbe allo Stato della
Chiesa ogni ragione di essere? «Si chiamano Stati della Chiesa e tali
debbono rimanere»; così, sin dal gennaio '59, il Papa ad un
diplomatico inglese.
[292] Appunto: non ha ragione d'essere! Ciò
poteva essere pensato, ma non detto da un uomo politico, anche se
inglese e protestante. In quei giorni, appunto, Ferdinando Borbone
aveva cercato di liberarsi di alquanti di quegli «spiriti malvagi», come
diceva Pio IX, i quali, forse perchè «spiriti», non potevano essere
contenuti nelle sue carceri: spiriti malvagi, peste che gli avvelenava il
regno ed il sonno (vicino, o Re, è il gran sonno della morte). Ma
questi spiriti malvagi sono accolti con onore in Inghilterra
[293] e con
quella pietà che merita un'alta sventura. Non teme il publico inglese
l'infezione di tale peste. Molto può l'opinione publica presso quel