sanno, essi non sanno..... Tutto un nuovo mondo, tutta una nuova
missione per la mia penna e per il mio lavoro m'è apparsa, come
nello splendore repentino d'un baleno. Io lavorerò per loro, per quei
nostri fratelli umani che hanno bisogno d'insegnamenti generosi, di
parole sincere, di consigli onesti, d'ideali prima e più che del pane...
E quando tu avrai dato a coloro un'anima, una conscienza, un
pensiero, credi che le loro braccia non si leveranno più per scagliare
pietre contro le più fulgide realtà della bellezza! Oh io non saprei più,
ti giuro, consacrarmi a descrivere le crisi di cuore, le complicazioni
sentimentali, le assurdità psicologiche, i dilettantismi intellettuali e
spirituali in cui mi compiacqui finora. L'arte mia di allora non ha
fruttato forse che del male, non ha generato che del dolore. Non più,
non più. Il dolore m'insegna. La mia arte nuova sarà umana e
profonda, il bene splenderà come mèta ed essa sarà tutta di bontà,
di generosità e d'ardore... A mezzo del cammino, io credo di
avviarmi così per la via della verità, verso una mèta che non sarà un
miraggio dorato e lontano come quello per cui Claudina è morta,
come quello che mi attrasse fin qui!
— Io credo invece, disse Loredano, che tu ti lasci attrarre su la
nuova via da un miraggio ben più fallace e doloroso. Questo dislivello
sociale e morale esisterà sempre con l'umanità e non lo toglieranno
certamente nè gli scrittori con le loro finzioni, nè i filosofi con le loro
dottrine e le pillole di scienza impartite al popolo in proporzioni
omeopatiche. Comunque, poichè tu sei un artista, e un grande
artista, qual si sia l'idea che t'ispira, tu farai dell'arte prima che del
bene, — nel senso in cui tu l'intendi — della bellezza prima che
dell'apostolato... E questo, credimi, mio caro poeta, è quel che più
importa.
Erano giunti all'albergo, dove trovarono un affettuoso telegramma di
Beatrice che sollecitava il loro ritorno a Roma.
— Pranzeremo qui, se vuoi, disse Loredano. Con questi disordini non
è prudente andare in giro. Io intanto salgo a chiudere le mie valigie.
A più tardi.