E’ il centro storico che ci riconduce al passato di San Marco.
Nella seconda metà del XIV secolo una colonia di Francesi, provenienti dalla città di Gap, in
Provenza, su invito di Carlo I d’Angiò, si stabilì in queste zone e, su una altura, per meglio assicurare
una posizione di difesa, iniziò la costruzione del primo insediamento urbano, l’attuale Casale, con
l’intenzione di ricostruire l’antica San Severo distrutta nel settembre del 1349 da un violento
terremoto. Cinto da spessemura
turrite, il paese a poco a poco si allargò. Vennero costruite Porta Grande, Porta Palazzo, Porta di
Rose e Porta Nuova, quest’ultima successivamente abbattuta.
Il nome San Marco fu scelto dai Provenzali in onore del loro santo protettore, mentre il termine Cavoti
deriva dal francese Gavots e sta ad indicare gli abitanti di Gap. A dimostrazione che i fondatori del
paese furono Francesi e Provenzali sono i vari toponimi presenti in loco :Torre dei Provenzali, Contrada
Franzese, Francisi, Montelse, Borgognone, via dei Provenzali, nonché il cognome Cavoto abbastanza
diffuso nella cittadina.
San Marco rimase nelle mani degli Angioini fino al 1435, poi come marchesato fu posseduto
dai Gaetani e, in seguito, dai Cavaniglia, nobile famiglia di Valencia giunta in Italia al seguito
degli Aragonesi, i cui membri vissero e morirono nel Palazzo Marchesale fino alla prima metà
del secolo XVIII.
Fu proprio un componente di questa famiglia, Marcello, a fare edificare la Chiesa della SS. Annunziata
(oggi di Maria SS del Carmelo) e il Convento dei frati Domenicani, dove visse il beato Ludovico
Papa, artefice di una importante riforma ascetica.
Il marchesato agli inizi del Secolo XIX passò alla famiglia Caracciolo.
Nel 1806, quando l’istituto della feudalità venne abolito da Giuseppe
Bonaparte, San Marco dei Cavoti entrò a far parte del circondario di San
Giorgio la Molara, del Distretto di Distretto di Ariano Irpino e della Diocesi di
Benevento.
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